Cucina

Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, 14 giugno 1989, n.236. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.

4.1.7. Cucine. Nelle cucine gli apparecchi, e quindi i relativi punti di erogazione, devono essere preferibilmente disposti sulla stessa parete o su pareti contigue. Al di sotto dei principali apparecchi e del piano di lavoro va previsto un vano vuoto per consentire un agevole accostamento anche da parte della persona su sedia a ruote.

8.1.7. Cucine. Per garantire la manovra e l'uso agevole del lavello e dell'apparecchio di cottura, questi devono essere previsti con sottostante spazio libero per un'altezza minima di cm 70 dal calpestio. In spazi limitati sono da preferirsi porte scorrevoli o a libro.

La cucina è uno degli ambienti della casa più vissuti dalla famiglia, soprattutto quando è aperta sulla zona pranzo e combinata con il soggiorno per massimizzare lo spazio a disposizione. Anche per questo motivo deve essere accogliente e completamente accessibile per qualsiasi persona.
La maggior parte dei mobili da cucina presenti in commercio è dimensionata sulle caratteristiche fisiche di un individuo “standard”, adulto e sano, che può lavorare in piedi, raggiungendo tutti gli elementi più alti e più bassi della composizione. Queste cucine però non considerano che le esigenze di una famiglia possono variare nel tempo in modo imprevedibile e vengono utilizzate solo con molta fatica da anziani, con forza e movimenti ridotti, persone costrette a lavorare da sedute per evitare di affaticarsi o in carrozzina.

Nel momento in cui si ha la possibilità di progettare da zero una cucina, è bene spendere alcuni ragionamenti su come renderla fruibile a tutti in modo autonomo. Se, a causa di una disabilità, sono necessari accorgimenti specifici, può essere utile prende le misure principali di questa persona:
• l'altezza delle ginocchia da seduti sulla carrozzina per garantire l’inserimento delle gambe al di sotto del piano di lavoro
• l'altezza della parte anteriore della carrozzina (poggiapiedi) per stabilire l’altezza dello zoccolo o dello spazio vuoto necessario sotto i mobili (es. per garantire la rotazione)
• l'altezza massima del piano di lavoro per lavorare comodamente
• il massimo inserimento frontale della sedia a rotelle sotto a tavoli e banconi
• la profondità massima raggiungibile dalla sedia a rotelle, per armadi e ripiani

L’organizzazione del vano cucina si basa sulle dimensioni modulari dei complementi di arredo (60x60 cm) e in funzione degli spazi liberi per gli spostamenti di una carrozzina: di fronte agli arredi e agli elettrodomestici serve un'area profonda almeno 120 cm, con alcuni punti più ampi (150x150 cm) che consentano la rotazione. Questi spazi garantiscono uno spazio confortevole anche per tutti gli altri utenti ma se non fossero disponibili, possono essere utilizzati mobiletti più stretti o piani di lavoro più profondi, che forniscano spazio sufficiente alle gambe e alla carrozzina. Una cucina accessibile per un mieloleso dovrà avere una superficie minima di circa 250x300 cm.

Se è vero che tra le zone di preparazione del cibo e il tavolo da pranzo deve essere consentito il passaggio senza ostacoli, è altrettanto vero che le altezze dei piani di lavoro, dei mobiletti e dei pensili, dei ripiani e degli elettrodomestici, vanno modificate per essere completamente accostabili e raggiungibili da seduti o dalla carrozzina. Gli apparecchi devono essere posizionati perchè sia possibile utilizzarli da entrambi i lati, cioè dal lato preferito dall’utente.


01-Avvicinamento-2-lati

 

La sequenza di elettrodomestici, piani di lavoro è tanto più efficace quando più consente molte operazioni riducendo al minimo gli spostamenti. Il “triangolo di lavoro”, fuochi-lavello-frigorifero, è fondamentale nella pianificazione della cucina: i punti di lavaggio e cottura dovrebbero affiancare la zona di preparazione del cibo, mentre gli alimenti conservati in frigorifero devono essere prossimi al lavello.


02-Triangolo-lavoro

 

 

Mobili, pensili e scaffali devono essere ben posizionati, raggiungibili e con maniglie facilmente afferrabili. Dispensa e spazi per lo smaltimento dei rifiuti dovrebbero essere facilmente raggiungibili dalla cucina ma anche dal posto auto all’aperto o dal garage, per consentire un facile trasporto della spesa o del pattume.


03-Cucina-garage-rifiuti

 


Alcuni piccoli elettrodomestici, come apribarattoli elettrici, o aspirabriciole, utensili specifici, pentole leggere o con presa facilitata, sono soluzioni semplici ma di grande aiuto all’autonomia di tutte le persone.

La progettazione della cucina ruota attorno ai bisogni di chi la deve utilizzare. Le disposizioni a L, a U o ad isola possono rispondere a necessità differenti.
La cucina a L integra lo spazio di preparazione del cibo con la zona pranzo.


04-Cucina L

 

 

Presenta uno spazio di lavoro compatto che sfrutta bene l’angolo e i piani di lavoro continui permettono di far scorrere gli oggetti pesanti, come pentole piane d’acqua, senza sollevarle.
Il "triangolo di lavoro" può essere esteso adeguando la distanza tra lavello, frigorifero e piano cottura, in base alla dimensione della stanza.
Il tavolo da pranzo consente di aumentare spazio di lavoro della cucina ma bisogna mantenere una distanza sufficiente fra i due, per gli spazi di manovra.
Questa disposizione può mantenere la cucina fuori dal “traffico domestico” ma difficilmente può essere chiusa ai bambini.

La cucina ad U, ha una zona pasto “a penisola”, adiacente alla zona di preparazione (ma potrebbe anche esserne staccata) che consente di evitare totalmente il “traffico domestico” e chiudere la stanza ai bambini con una barriera mobile.


05-Cucina U



Se la cucina si affaccia sul soggiorno aumenta l’interazione sociale.
Questa disposizione, se gli angoli vengono ben risolti (es. con dei cestelli girevoli), offre molto spazio per la dispensa e la preparazione.
I due piani paralleli, distanti almeno 150 cm, consentono il passaggio di due persone e lo spazio di manovra per una sedia a rotelle ma possono costringere gli utenti a sollevare oggetti pesanti o caldi per spostarli. 


06-Cucina PARALLELA

 

La cucina a isola illustrata si compone di due piani paralleli, uno addossato al muro, e l'altro disposto tra la sala da pranzo e la zona di preparazione; la distanza tra i due piani, di almeno 150 cm, consente il passaggio di due persone e lo spazio di manovra per una sedia a rotelle ma può costringere gli utenti a sollevare oggetti pesanti o caldi per spostarli.


07-Cucina ISOLA

 

 

Questa disposizione sfrutta ottimamente lo spazio, in quanto non sono presenti angoli difficilmente accessibili e si rapporta bene con la sala da pranzo su cui si apre.
La cucina a isola non si sottrae al “traffico domestico” in quanto può consentire l’accesso ad altre stanze e agli spazi esterni, ciononostante risulta abbastanza facile da chiudere ai bambini, con barriere mobili.


Piani di lavoro
Sul piano di lavoro della cucina si svolgono la maggior parte delle operazioni di preparazione del cibo, talvolta anche pericolose (si utilizzano strumenti taglienti e stoviglie bollenti). Diventa importante quindi che il banco sia accessibile, sicuro e chiaramente adatto a svolgere tutti i lavori in modo tale che non si venga spinti ad utilizzare altre superfici non idonee aumentando il rischio di incidenti.
Il banco per la preparazione dei cibi, largo almeno 60 cm deve essere posto tra lavello e fornelli, eventualmente integrato con una griglia ribaltabile per ottenere una superficie tutta allo stesso livello per far scorrere pentole tra i due senza sollevarle.

Le basi standard in commercio sono alte 90 cm per far lavorare nelle migliori condizioni, senza piegarsi troppo, le persone in piedi e non consentono un corretto accostamento frontale della carrozzina; generalmente la soluzione più funzionale risulta l’installazione di un piano sospeso, senza basi fissato all’altezza giusta per la persona in carrozzina (circa 70-80 cm da terra), che garantisce di lavorare comodamente e con una buona visuale. Lo spazio libero sotto il piano di lavoro può essere utile anche, per esempio, agli anziani che si siedono su uno sgabello durante la preparazione degli alimenti.


08-Sgabello

 

Lo spazio al di sotto del piano dovrà mantenersi libero, privo di basi ed elettrodomestici, per garantire la libertà di movimento nel tratto che comprende piano cottura, spazio di preparazione e lavabo.
Se la cucina viene utilizzata da utenti con necessità differenti, si può optare per una altezza intermedia del piano, oppure alternare superfici a quote diverse. Altre soluzioni potrebbero essere piani regolabili in altezza, o piani estraibili più bassi, che consentono anche di dilatare lo spazio a disposizione.


09-Mobili

 

Il piano della cucina deve essere profondo quanto la portata del braccio dell’utente, in modo che tutti gli oggetti siano raggiungibili e il piano si possa pulire anche da seduti.
Un corrimano applicato sul bordo frontale, costituisce un appiglio comodo e sicuro.

Per tutti quegli elettrodomestici che possono servire in cucina, l’installazione di alcune prese di corrente sulla parete posteriore o a lato del piano di lavoro, lontane dall’acqua e accessibili, per ridurre gli spostamenti inutili.


Lavelli e rubinetti
Il lavandino è uno degli elementi fondamentali del “triangolo di lavoro” e va affiancato dalla lavastoviglie in modo che sia possibile caricarla senza dover cambiare posizione. Nella composizione della cucina, si trova solitamente in posizione centrale ma un lavello ad angolo consente di sfruttare uno spazio spesso sotto utilizzato.


10-Disposizione-lavello

 

La profondità del lavello (circa 15 cm) condiziona la distanza del piano di lavoro dal pavimento, perchè bisogna mantenere uno spazio libero al di sotto per l’inserimento della carrozzina: l’altezza delle ginocchia dell’utente in sedia a rotelle, sommato allo spessore della vasca determinano l’esatta quota a qui fissare il piano, che non deve mai superare gli 80-85 cm e risultare quindi troppo alto e scomodo.

In commercio esistono molti tipi di lavello con una o due vasche o con scolapiatti; i catini tondi sono sconsigliati perchè lasciano troppo poco spazio tra il bordo e le stoviglie e in caso di disabilità agli arti superiori, diventano molto difficili da utilizzare. Vanno bene invece i bacini squadrati in coppia, perchè si possono utilizzare in tempi diversi e chiudendone uno con un tagliere (in dotazione per alcuni modelli) è possibile aumentare il piano di lavoro. I lavelli da inserire sottopiano, evitano scomodi scalini.
Quando lo spazio a disposizione non è molto si possono adottare lavabi ad una vasca e mezza (vaschetta laterale più piccola).
I lavelli poco profondi consentono di liberare qualche centimetro in più sotto il banco per l’ingresso delle gambe ma è necessario anche utilizzare sifoni di scarico meno ingombranti e arretrarli il più possibile perchè non intralcino; inserire un pannello di materiale isolante serve a schermare l’impianto idraulico a vista, ma soprattutto a protegge gli arti inferiori della persona in carrozzina da urti e scottature accidentali in caso di ridotta sensibilità termica. Per evitare scottature, è bene limitare la temperatura dell’acqua ad un massimo di 45o C.


11-Lavello-scarichi

 

Nel caso in cui la cucina venisse utilizzata da persone con differenti esigenze, si deve trovare una altezza intermedia, oppure è possibile installare un lavello regolabile in altezza (anche con un sistema elettrico), con un range di circa 15 cm; la figura sottostante mostra un lavandino regolabile manualmente spostando i bulloni di fissaggio in una serie di fori. In questo caso, il tubo di scarico che si collega al sifone, deve essere flessibile.


12-Lavello-regolabile

 

 

Per le persone con ridotta mobilità, i rubinetti montati a lato, piuttosto che sul retro del lavello risultano molto più accessibili. Le manopole risultano spesso difficili da ruotare, se la presa della mano è troppo debole ma questi problemi sono stati in gran parte risolti dai miscelatori monocomando a dischi ceramici e leva lunga.
I modelli con bocchetta estraibile sono consigliati rispetto a quelli con solo il beccuccio lungo, perchè consentono di risciacquare la verdura e pulire i piatti più facilmente, ma soprattutto di riempire d’acqua le pentole già posizionate sul fornello.

Il lavello può essere dotato di scolatutto regolabile mentre quelli già inseriti nella pentola durante la cottura consentono di limitare lo sforzo, non dovendo sollevare tutto il contenitore pieno di liquido caldo.


Lavastoviglie
Per risciacquare i piatti sporchi sotto l’acqua e caricare i cestelli senza doversi spostare inutilmente dal lavello, la lavastoviglie deve essere installata accanto a questo.
Il posizionamento della lavastoviglie sotto al banco non è sempre facilmente raggiungibile se l’utente fatica a piegarsi e a raggiungere la parte bassa dei mobili; sollevarla da terra con un basamento può rendere l’elettrodomestico più accessibile e meno rumoroso.


Piani cottura (elettrici e a gas)
Per rispettare il “triangolo di lavoro” i fuochi devono essere sufficientemente vicini al lavello, in modo da semplificare gli spostamenti di contenitori bollenti. In particolar modo, gli utenti in sedia a rotelle devono spostare in contemporanea la carrozzina e la pentola, che viene in genere trascinata dai fuochi, sul piano di lavoro, fino al lavello, con una sola mano. Avere quindi questi tre elementi alla stessa altezza riduce le difficoltà e rende più sicure alcune operazioni.
I piani di cottura a livello del bancone possono essere in vetroceramica, a induzione o tradizionali ma con “fuochi affogati”.

In quelli in vetroceramica, una unica lastra liscia copre gli elementi scaldanti a gas o elettrici: quando i fuochi vengono accesi il piano assume una colorazione rossastra che ne indica il funzionamento in atto. Durante l’utilizzo parte del calore si trasmette a tutto il piano in vetroceramica (che si può sfruttare per non far raffreddare i cibi o riscaldare quelli già pronti), che rimane caldo per un certo tempo anche dopo lo spegnimento del fornello.
La colorazione rossastra del piano in funzione e le spie luminose che indicano la temperatura elevata sono meno percepibili rispetto alla fiamma viva, alla quale si associa istintivamente l’idea di calore e pericolo. Per questo motivo i piani in vetroceramica sono poco adatti agli anziani e alle persone che si distraggono facilmente o non riescono a rendersi conto dei pericoli. Il rischio è che ci si distragga e ci si appoggi comunque, ustionandosi.
Questo tipo di piano cottura completamente liscio è facile da pulire, consente una ottima stabilità delle pentole e se utilizzato con energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili risulta una modalità di cucina ecologica.

Il piano cottura ad induzione, somiglia a quelli in vetroceramica ma offre maggiore sicurezza all'utente in quanto il riscaldamento avviene per contatto magnetico. Quando si accende il fornello, un campo magnetico riscalda solo il fondo della pentola: lo stesso piano di cottura, ed eventuali oggetti dimenticati su di esso, non diventa caldo. Questi piani richiedono l’uso di pentole adatte, a fondo piatto e in materiale ferromagnetico e si sconsiglia di utilizzare utensili, mestoli e posate in metallo. Come per i piani vetroceramici, anche in quelli ad induzione, la superficie completamente liscia è facile da pulire e garantisce stabilità delle pentole; utilizzando fonti rinnovabili risulta una soluzione ecologica.
Sebbene considerando questi aspetti i fuochi ad induzione risultino sicuri ed efficaci, è bene ricordare che i campi elettromagnetici possono interferire con apparecchi radioricevitori nelle immediate vicinanze e soprattutto con gli impianti elettromedicali, risultando molto pericolosi, ad esempio, per i portatori di pacemaker cardiaco.
Bisogna, poi, fare attenzione che il piano abbia un assorbimento di potenza non superiore ai 2,5 Kw in modo da essere compatibile con i comuni impianti elettrici domestici (e permetta l’utilizzo contemporaneo anche di altri apparecchi elettrici). Inoltre, come tutti gli altri elettrodomestici “ad elettricità”, il piano ad induzione è soggetto alla tensione di rete: in caso di black-out non può funzionare.

I tradizionali piani di cottura a gas cono disponibili anche con "fuochi affogati", nei quali i comandi e le griglie sopra ai fuochi, si integrano nel top della cucina senza soluzione di continuità. Le griglie a filo del piano, in acciaio inox o ghisa, permettono di spostare pentole e tegami in modo sicuro e con minore sforzo, senza sollevarli e offrono all’occorrenza un ulteriore piano di appoggio stabile.

I piani di cottura separati possono essere facilmente installati nel piano di lavoro, all’altezza più consona. Lo spazio per le gambe al di sotto dei fuochi è un vantaggio per la persona in sedia a rotelle, tuttavia per le persone con difficoltà di manipolazione, può essere meglio omettere questo spazio, in quanto aumenta l’esposizione alle scottature e al rischio di rovesciarsi addosso cibi bollenti. Un bordo rialzato anteriormente, può contenere in minima parte questi problemi.


13-Fuochi

 

I fuochi non devono essere troppo piccoli e si sconsiglia di posizionarli sotto a finestre, pensili e mensole, per evitare involontarie ustioni o scottature. I comandi (manopole, piano di cottura, aspiratore, ventola, etc.) devono essere sistemati al bordo anteriore del banco o del top o sotto lo stesso; meglio comandi digitali.


14-Fuochi-sotto-finestra

 


Per confrontare le caratteristiche:
Gli apparecchi a gas:
• raggiungono rapidamente la temperatura di cottura
• rispondono rapidamente alle regolazioni di temperatura
• sono meno in grado di mantenere una bassa temperatura di cottura per sobbollire
• si raffreddano velocemente rispetto ai piani cottura elettrici (minor probabilità di scottature)
• cucinare utilizzando una fiamma libera, aumenta il rischio di incendio, ma indica quando il gas è acceso
• sono azionati da manopole girevoli, che sono spesso piccole ma possono essere modificate
• possono essere difficili da pulire

Gli apparecchi elettrici:
• non hanno fiamma, quindi riducono il rischio di incendio
• i comandi di temperatura termostatici sono relativamente precisi
• si raffreddano lentamente rispetto ai piani di cottura a gas (maggiore probabilità di scottature)
• non possono avere un segno chiaramente visibile di quando sono accesi o spenti
• non forniscono temperature di cottura molto elevate come i piani di cottura a gas
• si possono gestire con comandi touch piuttosto che con manopole girevoli


Cappe aspiranti
Per estrarre il vapore di cottura, eliminando l’odore e l’umidità in eccesso, deve essere installata una cappa aspirante sopra al piano di cottura della cucina, che può inglobare anche l’illuminazione. Per garantire una certa sicurezza l'altezza della cappa dal piano cottura non dovrebbe essere inferiore ai 65cm.
L’aspiratore può essere posizionato anche in un mobiletto estrattore o nel banco, con una griglia. È opportuno applicare una piccola modifica elettrica che porti l’interruttore di accensione sul piano di lavoro, ad una altezza raggiungibile da tutti. Alcune cappe possono essere azionate tramite un telecomando.


Forni tradizionali, da parete, microonde
I forni tradizionali, combinano il forno con un piano di cottura sopra, sfruttando ottimamente lo spazio ma, al pari delle basi impediscono l’inserimento delle gambe di chi li utilizza da seduto. Inoltre presentano anche problematicità (Figura 8.22): i comandi sono spesso posizionati dietro ai fuochi (aumentando il rischio che l’utente possa scottarsi) e dove sono montati anteriormente possono un pericolo per i bambini. Il piano di cottura è alto lo sportello del forno che si apre verso il basso impedisce ad una persona su sedia a rotelle il corretto posizionamento, frontale o laterale, rispetto ai fuochi.
La soluzione ottimale è forse rappresentata dal forno inserito a livello del top della cucina, perchè di più facile l’utilizzo e più sicuro rispetto al tradizionale blocco cottura: la posizione risulta più accessibile e più comoda per maneggiare contenitori bollenti o pesanti anche per le persone in carrozzina.

I forni da parete possono essere installati alla migliore altezza per l'utente, che può controllare la cottura degli alimenti senza piegarsi o sollevare i contenitori, ma semplicemente facendo scorrere la griglia che li sostiene. Lo sportello che si apre verso il basso può servire anche da piano d'appoggio ma il rischio di scottarsi suggerisce una comoda apertura laterale; in ogni caso è possibile installare, vicino o al di sotto del forno, un piano d'appoggio estraibile. I comandi frontali sono di facile accesso e possono essere scelti a sfioramento invece che a manopola. Anche la pulizia rispetto ai forni tradizionali risulta più semplice.

Se nella cucina non si dispone di spazi sufficienti per l’inserimento di un forno a livello del piano, la scelta dovrebbe ricadere su un forno con sportello a cassetto nel quale i ripiani interni escono insieme allo sportello. In questo le teglie escono da sole senza dover infilare le braccia nel forno.
Per motivi di sicurezza si dovrebbero utilizzare i forni elettrici.

Il forno a microonde cucina i cibi in breve tempo, sono piccoli e leggeri quindi facili da posizionare sul piano di lavoro o su scaffali aperti, all’altezza adeguata. È importante mantenere l’apparecchio lontano dal lavello. La maggior parte dei modelli in commercio presenta una apertura laterale, ben accessibile; esistono inoltre forni a cottura combinata, microonde e grill.


Frigoriferi e congelatori
A volte alcuni piccoli accorgimenti possono semplificare la vita delle persone con disabilità. Un congelatore capiente consente di andare a fare acquisti meno frequentemente. Un piano libero a fianco del frigorifero è utile per appoggiare gli alimenti e se la carrozzina si può anche infilare al di sotto, l’affiancamento e l’utilizzo del frigorifero diventa più facile. I modelli più accessibili sono quelli con due sportelli distinti per frigo e freezer; in quelli con una sola porta, il frigo deve essere posto sopra ai cassetti del congelatore.


Smaltimento dei rifiuti
Un bidone della spazzatura a lato del lavello consente di eliminare gli avanzi prima di lavare le stoviglie. I rifiuti possono essere gettati in un bidone fissato all’anta di un mobiletto (quando si apre la porta il bidone esce e il coperchio si solleva automaticamente) o in un contenitore rigido con coperchio e ruote, per essere spostato con facilità.

I tritarifiuti inseriti nello scarico del lavello, sono utili per ridurre la quantità e il peso dei rifiuti da trasportale all’esterno. Per contro occupano spazio al di sotto del lavello e possono andare ad impedire il corretto inserimento delle gambe e della carrozzina.


Pensili e dispense
Uno spazio importante della cucina deve essere dedicato alla dispensa per contenere scorte alimentari, piatti e stoviglie, strumenti e piccoli elettrodomestici. Basi e colonne dotate di cassetti o cestelli estraibili sono da preferire perchè più accessibili anche lateralmente: i ripiani raggiungibili da seduti vanno dai 40 ai 150 cm da terra e se realizzati in materiale trasparente o in rete metallica consentono di controllarne il contenuto anche dal basso.


15-Piano-Cassetti-persona-in-piedi

 

I cassetti, rispetto ai ripiani, consentono di visualizzare tutto il contenuto e non serve abbassarsi per vedere all’interno del mobiletto; perchè siano maneggevoli devono essere a scorrimento su guide metalliche e con fermo corsa per non schiacciarsi accidentalmente le mani.
Alcuni elementi di raccordo commerciali da inserire nell’angolo consentono di sfruttare meglio lo spazio con ripiani e cestelli girevoli ma non sono sempre accessibili. Uno zoccolo di base (alto 25-30 cm e arretrato di 15 cm), non ostacola la pedana della sedia a rotelle e porta all’altezza ideale gli elettrodomestici; inoltre può essere utilizzato per ulteriori contenitori estraibili.

Elementi mobili dotati di cassetti, piani o cestelli sono comodi, possono essere estratti per consentire l’accesso della carrozzina sotto al top della cucina e utilizzati come ulteriore piano di lavoro. Queste cassettiere non devono sbilanciarsi quando i cassetti sono aperti. Anche la pattumiera può essere contenuta in un carrello mobile.

I pensili sono appesi normalmente a 45-50 cm dal piano della cucina e, molto spesso le parti superiori vengono utilizzate per contenere gli oggetti che si usano raramente. Risultano quindi inaccessibili per chi è costretto su una sedia a rotelle, mentre le altre persone devono utilizzare sedie o scalette per raggiungerli. Aumentano quindi i pericoli, in particolare per gli anziani.
Se il top della cucina è largo ameno 80 cm i contenitori, muniti di apertura a libro, o degli scaffali stretti, si possono appoggiare direttamente sopra: sono facili da raggiungere e non intralciano le operazioni di preparazione di cibi.
Nelle cucine ampie i pensili possono essere sostituiti da mensole su cui tenere a portata di mano tutto quello che serve. In commercio si possono trovare pratici accessori da fissare alla parete per appendere strumenti, mestoli, strofinacci etc. Alcune ditte produttrici di cucine forniscono complementi o schienali profondi circa 20 cm, che allontanano il piano di lavoro dalla parete e che contengono, scolapiatti, porta-taglieri, contenitori per le spezie, prese per la corrente e altro, mantenendo tutto in ordine.

Una soluzione efficace, ma più onerosa, a cui si può ricorrere per rendere accessibili i pensili, è l’inserimento di servetti elettrici comandati da un interruttore posto sul piano di lavoro o da un telecomando. Un sistema motorizzato installato nei pensili ne riduce la capacità ma permette di far scorrere verso il basso i ripiani del mobiletto, con il vantaggio di riporre una buona quantità di oggetti nella parte alta della cucina senza ingombrare il bancone. Questi meccanismi si muovono con lentezza garantendo un certo margine di sicurezza ma non sono comunque adatti agli utenti con difficoltà cognitive o problemi di attenzione, a meno che non siano dotati di fotocellule o dispositivi antischiacciamento. Quando vengono utilizzati questi dispositivi nei contenitori sopra al lavello, si deve porre attenzione anche al tipo di rubinetto per non ostacolare la discesa dei ripiani.

Nelle cucine si preferisce avere i mobiletti chiusi da ante anche se il contenuto è più accessibile se i ripiani sono aperti. Quando sono necessarie è meglio utilizzare ante scorrevoli o cerniere a 180°. Un’altra soluzione potrebbero essere le ante a scomparsa, che rientrano nella profondità del mobile una volta aperte. Maniglie comode e facili da afferrare sono quelle a “D” o quelle sagomate nell’anta stessa. Per venire incontro alle persone con disabilità visive, utilizzare colori contrastanti rende più individuabili maniglie e accessori.

Prese della corrente per piccoli elettrodomestici e interruttori per l’illuminazione sottopensile devono essere a portata di mano ma lontani da pericolosi contatti con l’acqua.


Illuminazione e colore
La luce del sole deve essere sfruttata al meglio ma va integrata con quella artificiale per migliorare le condizioni di confort visivo e di attenzione. Una unica fonte luminosa al centro della stanza può essere sufficiente per cenare seduti al tavolo che le sta sotto ma non è adatta negli ambienti in cui si svolgono più attività, ad esempio per le operazioni di preparazione del cibo. Con una illuminazione di questo tipo, infatti, una persona sotto la luce produce un’umbra sul piano di lavoro. Per non “farsi” ombra da soli e avere una luce diretta, senza interferenze, sul bancone o sul piano di cottura, sono molto utili delle luci applicate sotto ai pensili (es. LED o tubi fluorescenti). Anche all’interno dei mobili una illuminazione minima può essere molto utile. Applique alle pareti o faretti orientabili, consentono di distribuire omogeneamente la luce.

Alcuni tipi di disabilità visive possono richiedere un livello di intensità luminosa maggiore ed anche l’uso dei colori può essere un aiuto fondamentale. Il colore non serve solo per questioni estetiche ma anche per sottolineare alcuni elementi: colori contrastanti permettono di individuare più facilmente maniglie, pulsanti, interruttori, per distinguere meglio elementi verticali e orizzontali.

Prese di corrente ed interruttori devono essere a portata di mano, posizionati ad una altezza compresa tra i 90 e 110 cm, facilmente azionabili anche dai tretraplegici, con una leggera pressione del gomito.


Sicurezza
La cucina è uno degli ambienti più pericolosi delle abitazioni, a causa delle attività e degli utensili che si utilizzano. Per ridurre il rischio di incidenti, si possono installare dispositivi di sicurezza, come rilevatori per fughe di gas metano, per la formazione di monossido di carbonio o per gli allagamenti, che attivano segnali acustici e visivi di allarme e che possono anche avvertire operatori o parenti.
Tenere a portata di mano un estintore o una coperta antincendio in cucina, in prossimità del piano cottura, può essere fondamentale in caso di incendio.