Soggiorno e sala da pranzo
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- Categoria: Abitabile
- Pubblicato: Giovedì, 20 Novembre 2014 00:27
- Scritto da HM52
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L’abitazione non è solo il luogo in cui si mangia e si dorme ma è l’edificio in cui si volgono le attività della nostra vita; a seconda di come lo si utilizza, il soggiorno, diventa la stanza di famiglia, il salotto, la sala TV.
Soprattutto negli alloggi di piccole dimensioni si adotta sempre più frequentemente la soluzione della cucina aperta sul soggiorno che ospita quindi anche il tavolo da pranzo: la posizione più funzionale è quella più vicina alla porta della cucina, per avere una comunicazione diretta ed abbreviare il tragitto quando si apparecchia e si serve in tavola. Quando i locali giorno sono legati alla cucina o allo spazio esterno del giardino, tendono ad essere i più “trafficati” ed è bene quindi progettare soluzioni aperte, con arredi disposti in modo semplice per ridurre al minimo gli ostacoli, senza gradini o zone ribassate.
Tappeti e moquette a pelo lungo sono una delle principali insidie della casa causando spesso pericolose cadute di anziani e intralciando i movimenti delle sedie a rotelle. Un ostacolo minore viene offerto da tessuti a pelo raso o in sisal, mentre interporre tra tappeto e pavimento specifiche griglie antiscivolo rende il tutto più fermo e sicuro.
Per consentire il passaggio alle persone che si servono di ausili per la mobilità, bisogna garantire spazi adeguati tra i mobili e l'immobile (pareti, porte, finestre, etc.); lo spazio minimo consigliato per il passaggio fra gli arredi è di 70 - 90 cm mentre, per la rotazione della carrozzina servono 150 x 150 cm, meglio 170 x 170 cm. Evitare di posizionare mensole ad altezza inferiore di 2 metri.
I mobili da prediligere sono quelli privi di spigoli vivi perchè garantiscono maggior sicurezza; gli armadi ad incasso posizionati lungo le pareti “liberano lo spazio” e le ante scorrevoli consentono di sfruttarli meglio. Per rendere maggiormente accessibile qualsiasi mobile, è opportuno che abbia in basso uno spazio libero per l’avvicinamento frontale della carrozzina.
Ampie superfici vetrate che arrivano fino al pavimento, danno luce e offrono una buona visuale verso l'esterno sia alle persone sedute che a quelle in piedi; è bene però che i primi 40 cm siano protetti da un paracolpi contro i pericolosi impatti accidentali della pedana della carrozzella.
Condizioni microclimatiche (ventilazione, riscaldamento e raffrescamento) bilanciate rendono l’ambiente confortevole tutto l'anno.
Sale da pranzo
Buona parte delle attività della famiglia (mangiare, stare con gli amici, fare i compiti, etc.) vengono svolte nella cucina, nella sala da pranzo e nel soggiorno. Alcune abitazioni prevedono una sala da pranzo formale a se stante ma quelle legate alla cucina danno vita ad uno spazio più ampio e accogliente. Generalmente questa soluzione è anche più efficace e funzionale alle operazioni che vi si svolgono: lo spazio maggiore consente a tutti gli utenti normodotati o diversamente abili di muoversi con facilità. Le porte di stanze adiacenti, i passaggi fra i mobili e gli elettrodomestici e gli spazi di manovra per una carrozzina devono comunque essere opportunamente verificati. Una finitura antiscivolo del pavimento può aiutare e rendere più sicuri gli spostamenti.
Le dimensioni e la forma più adatte del tavolo si devono valutare in base alla superficie della stanza e al numero di posti a sedere necessari ma, in linea di massima, ogni commensale occupa uno spazio largo circa 50-60 cm mentre una carrozzina è un po’ più ingombrante e ha bisogno di almeno 70-80 cm.
Le disposizioni ad angolo o perpendicolare ad una parete risultano più efficaci perché lasciano liberi gli spazi di circolazione ma se la grandezza dell’ambiente lo permette, è preferibile allontanarsi dalle pareti: per il movimento delle sedie possono essere sufficienti 75-90 cm, mentre 120 cm consentono il passaggio di una persona dietro a chi è seduto, e 140 cm sono accessibili anche per una carrozzina.
Un’altra condizione fondamentale, ma spesso trascurata, perchè la persona su sedia a ruote riesca a mangiare comodamente, è la possibilità di inserire gambe e carrozzina sotto al piano del tavolo. È indispensabile scegliere tavoli senza traverse o cassetti che ostruiscano il passaggio delle ginocchia che risultano ad una altezza maggiore rispetto a quando si è seduti su una normale sedia; l’altezza libera al di sotto del piano deve essere di circa 70 cm.
Le stesse condizioni devono essere rispettate anche nel caso dei tavoli con piantana centrale, rotondi o quadrate; inoltre, per garantire alla carrozzina di accostarsi correttamente, tra il bordo del tavolo e la piantana deve esserci una distanza di almeno 60 cm, pari alla lunghezza della parte anteriore con la pedana poggiapiedi.
Divani e poltrone
Quando si dispone di soggiorni molto ampi, in genere, si contrappongono due divani (o delle poltrone), ponendo al centro un tavolino basso, che può diventare pericoloso in caso di perdita di equilibrio e può intralciare il passaggio se non si mantiene fra gli elementi una distanza di almeno 90-120 cm.
Disporre a "L" o a "U" i mobili del soggiorno, addossandoli a pareti contigue, soprattutto negli alloggi piccoli, consente di sfruttare al meglio lo spazio. Sistemando un tavolino nell'angolo libero fra gli imbottiti, i percorsi risultano liberi da ingombri, sicuri e accessibili per chi ha problemi di equilibrio, cammina con difficoltà o si muove su una carrozzina.
Divani e poltrone devono assecondare i gusti personali ma soprattutto il proprio modo di stare seduti, adattandosi alle proprie condizioni fisiche. Per garantire il massimo comfort, un divano dovrà avere una seduta sufficientemente profonda (almeno 55 cm) ed uno schienale che dia un buon supporto per il tratto cervico-dorso-lombare, garantendo una postura corretta durante il riposo.
Una seduta sufficientemente alta da terra (40 - 50 cm), con imbottitura densa sostiene chi si siede senza farlo sprofondare, aiutando le persone con poca forza (o poco equilibrio), nei movimenti di appoggio o sollevamento dal divano e dalla poltrona. Una seduta di questo tipo agevola anche l'accostamento e il trasferimento dalla carrozzina al divano, in particolare se questo ha un lato libero senza bracciolo. Le imbottiture in piuma devono essere limitate ai cuscini dei braccioli o allo schienale, perchè troppo morbide.
Le poltrone con meccanismo alzapersone (che solleva e abbassa elettricamente la seduta, accompagnando i movimenti del corpo) risultano particolarmente utili per chi ha la tendenza ad abbandonarsi nella poltrona mentre si siede e per chi fatica molto a rialzarsi. In queste poltrone anche lo schienale e la pediera si possono inclinare e sollevare elettricamente.
Le poltrone relax, montano all’interno dello schienale dei meccanismi vibromassaggianti che attivano diversi tipi di massaggio, utili per lenire tensioni e i dolori muscolari.
Oltre ai classici modelli a due o tre posti, in commercio troviamo anche divani componibili con moduli aggregabili, elementi angolari e terminali di forma diversa. Questa tipologia consente di organizzare al massimo il relax inserendo poggiatesta, poggiapiedi estraibili, un terminale a chaise-longue etc. I ripiani e le tasche porta riviste da applicare al divano, assicurano comodità e funzionalità, soprattutto negli spazi ridotti dove possono sostituirsi al classico tavolino.
Prevedere in soggiorno un divano letto può essere utile in una casa che manca di una camera per gli ospiti. Nel momento in cui il divano si trasforma in posto letto, questo non deve intralciare la mobilità sovrapponendosi allo spazio di circolazione della stanza. Alcuni modelli di divano letto sono dotati di meccanismi che permettono l'apertura con pochi semplici movimenti, spesso anche senza togliere i cuscini della seduta.
Televisori
Un elemento ormai presente nei soggiorni di tutte le nostre case è il televisore. Questo apparecchio deve essere installato di fronte a divani e poltrone, il più possibile in posizione centrale e all'altezza degli occhi degli spettatori.
La posizione frontale è quella che affatica meno la vista e il corpo; una migliore postura elimina torsioni, tensioni a livello cervicale, contratture e indolenzimenti. Quando si dispongono gli arredi bisogna lasciare uno spazio di stazionamento per la carrozzina nella posizione ottimale rispetto allo schermo.
La distanza da mantenere rispetto alle sedute varia a seconda delle dimensioni dello schermo; in generale, si consiglia di moltiplicare la diagonale dello schermo, in centimetri, per 5 volte (es. un televisore da 22 pollici con 56 cm di diagonale va posizionato a circa 3 m dal divano).
La luce più adatta per una ottima visione è quella naturale, laterale all'apparecchio; posizionare il televisore di fronte ad una finestra, con la luce che entra alle spalle degli spettatori produce fastidiosi riflessi sullo schermo.
Il televisore va posto lontano da tende, poltrone o divani per evitare che il calore sviluppato dall'eccessivo utilizzo possa creare principi d'incendio. Sopra non devono essere posti vasi di fiori o piante: l'acqua potrebbe colare accidentalmente e provocare un cortocircuito.
Quando l’utente trascorre molto tempo seduto di fronte al televisore, le sedute ergonomiche, non troppo morbide, regolabili per schiena, braccia e gambe permettono di mantenere una postura corretta.
Illuminazione
L’illuminazione degli ambienti domestici è fondamentale per svolgere al meglio tutte le attività, e questo è vero anche per le persone cieche. Alcune volte siamo portati a pensare che i non vedenti vivano nel buio assoluto ma questo non corrisponde al vero: molto spesso infatti, conservano un senso della luce, del colore, e del contrasto. Una buona illuminazione aiuta a mantenere un certo livello di indipendenza nella loro vita domestica ed è indispensabile per tutte le altre persone che vivono in quella casa (familiari, amici, operatori sanitari ecc.).
La luce del sole è sempre la migliore ma deve comunque essere integrata con una illuminazione artificiale che, per quanto possibile, dovrebbe replicare l'intero spettro dei colori della luce naturale (e il suo tono caldo). Le persone con disturbi della vista causati, ad esempio, dalla vecchiaia o dalla degenerazione maculare, per avere una corretta illuminazione, utilizzano molto spesso delle lampadine con potenza maggiore che comportano anche un aumento di ombre e riflessi. Un risultato migliore si ottiene avvicinando le lampade e, se un occhio vede più dell’altro, spostandole da quel lato, concentrandole nelle zone di lavoro (es. illuminazione sottopensile). Una unica fonte luminosa per tutta la stanza, quindi, non è sempre sufficiente in quanto le operazioni che vi si svolgono possono avere bisogni diversi: la luce soffusa di piccole lampade da tavolo o a parete può andare bene se devo chiacchierare con gli amici o guardare un film ma per leggere un libro o preparare il cibo in cucina serve una luce più diretta.
Luci più dirette possono essere quelle poste sopra al tavolo da pranzo, meglio con elementi a sospensione regolabili in altezza; anche per gli angoli di lettura (o dove si svolgono attività che richiedono una illuminazione maggiore) servono delle luci più intense e orientabili in modo da non creare ombre che affaticano la vista.
Per le persone ipovedenti, luci troppo intense (con ombre marcate o abbagliamento) o troppo indirette (che appiattiscono la tridimensionalità degli oggetti e della stanza) rendono difficile la percezione degli ostacoli e dei percorsi.
Per illuminare la stanza evitando abbagliamenti o zone d’ombra applique a parete o piantane alogene possono essere direzionate verso muri e soffitto in modo che la luce si rifletta in maniera più omogenea senza colpire gli occhi. Molte persone sono sensibili alle luci forti, quindi l’intensità luminosa deve essere regolabile dall’utente tramite un interruttore o un “dimmer”.
Per ridurre gli abbagliamenti della luce diretta, sia dall’esterno che quella riflessa dagli arredi, le finestre devono essere dotate di tendine o veneziane che riescano a gestire la quantità di luce naturale che entra nella stanza. Modificare alcune abitudini può aiutare a migliorare la visione o a non affaticare troppo la vista (es. lavorare con le spalle alla finestra per evitare riflessi, usare lenti da sole polarizzate o cappelli con visiera, preparare il cibo nel primo pomeriggio invece che alla sera per avere più luce, ecc.).
Interruttori e prese di corrente devono essere posizionate in modo da risultare facilmente individuabili e raggiungibili anche dalle persone con gravi limitazioni visive.
I molti tipi di lampadine in vendita presentano svantaggi e vantaggi che devono essere condiderati in base ai problemi ed alle necessità di ogni persona.
Ad incandescenza: sono le tradizionali lampadine che producono generalmente una luce abbastanza "calda" (sui toni del rosso-arancio-giallo). La loro luce è altamente concentrata e stabile, adatta per l'illuminazione "spot" (per leggere, cucire, etc) e regolabile con un dimmer. Per contro, essendo concentrata, provoca ombre forti e sviluppano molto calore.
Alogene: emettono una luce ancora più chiara e concentrata rispetto alle lampadine a incandescenza. Evidenziano la gamma dei colori rosso-giallo-verde. Sono lampade efficaci, che illuminano con potenza minore però Si bruciano in fretta e si scaldano molto (non si devono tenere troppo vicine mentre si lavora e lontane da tende o altri materiali infiammabili).
Fluorescenti: emettono una luce molto più diffusa rispetto alle altre lampade quindi si prestano bene ad illuminare le stanze; non producono molto calore quindi sono utilizzate anche per l’illuminazione sottopensile. Con il tempo tendono a “sfarfallare” e questo può essere problematico per le persone che già presentano problemi alla vista.
Full Spectrum: le lampade a spettro completo sono state ideate per riprodurre la luce solare. Sono spesso consigliate per le persone con disabilità visive ma recenti studi hanno dimostrato che gli alti livelli di luce blu possono, nel tempo, danneggiare la retina.
LED (diodi emettitori di luce): offrono una bel bianco luminoso consumando molto poco. Con un’alta illuminazione e il minimo abbagliamento, rendono i dettagli ben visibili; sono adatti alle esigenze delle persona con problemi di vista.