CasaClima R

EDIFICI ESISTENTI/RISANAMENTO

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In Italia la maggior parte degli edifici esistenti non appartiene al patrimonio storico ma è costituita da abitazioni realizzate negli anni del dopoguerra, quando l'energia costava quasi niente. Le statistiche riportano infatti che quasi il 60% del patrimonio residenziale italiano è stato costruito tra il 1946 ed il 1981. Nelle regioni nel Nord Italia il consumo di energia degli edifici esistenti si aggira, mediamente, attorno ai 18-20 litri di gasolio per metro quadro annuo. La media nazionale è stimata intorno ai 12-14 litri di gasolio (equivalenti a 12-14 metri cubi di gas).
Ogni edificio ha le sue caratteristiche ma per ogni edificio esistono delle soluzioni che permettono di migliorare il comfort termico e di ridurre i consumi energetici.  La dimensione del risparmio sulla bolletta energetica dipende chiaramente dalla dimensione dell'intervento di riqualificazione. In ogni caso il primo responsabile per lo spreco di energia è l'involucro, seguito dall'impianto termico. 

 

PERCHÈ RISANARE UN EDIFICIO?

Pur essendo la costruzione di nuove case secondo lo standard CasaClima molto importante, sta di fatto che risulta ancora più forte la spinta verso il risanamento energetico di vecchi edifici. Oltre l'80% del patrimonio edilizio è stato costruito dal 1960 al 1990. In questo periodo si parlava poco o niente d'isolamento termico, sia in riferimento alle murature che al tetto ed alle finestre. Lo stesso vale per l'approvviggionamento energetico che proveniva (come del resto anche oggi) quasi esclusivamente da fonti d'energia fossile. Ciò rende l'idea di quanto in questa situazione si spendeva e si spende tuttora in termini di energia, situazione tutt'altro che sostenibile in presenza di una progressiva scarsità delle risorse e di conseguenza di prezzi in forte crescita. A questo problema si aggiunge quello dell'impatto sul clima e sull'ambiente dovuto alle scelte dellee politiche energetiche. Bisogna quindi agire ed in fretta: lo stato attuale della tecnologia per il risanamento energetico degli edifici permette un risparmio fino al 90% del fabbisogno energetico ante-operam. 

 

COME RISANARE  CORRETTAMENTE?

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L'obiettivo è di elaborare per l'edificio in questione un concetto di risanamento su misura. Perciò è in primo luogo opportuno appoggiarsi ad un tecnico competente, che accompagnerà il committente attraverso tutto il processo di risanamento. Una corretta consulenza deve cominciare con l'analisi dell'edificio esistente: attraverso un sopralluogo sarà possibile focalizzare i punti critici e particolari dell'edificio in questione. Verranno presi in considerazione ed analizzati tutti gli elementi costruttivi, come le pareti perimetrali (esterne), il tetto, il solaio verso lo scantinato o contro terra, ma anche l'impianto di riscaldamento.
Il passo successivo deve prevedere il calcolo del fabbisogno termico per il riscaldamento e del fabbisogno di energia primaria dell'edificio esistente ed il confronto con i consumi reali.

 

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Chi risana l’esistente sceglie il futuro

Con il nuovo protocollo CasaClima R l’Agenzia CasaClima intende promuovere la qualità nel risanamento energetico degli edifici esistenti.
Come tutti sappiamo, la sfida principale che il mondo dell’edilizia dovrà affrontare nei prossimi anni non riguarderà solo la costruzione di edifici energeticamente più efficienti, ma soprattutto il miglioramento energetico e qualitativo dell’immenso patrimonio edilizio esistente.

Per le nuove costruzioni esistono ormai da tempo soluzioni tecniche standardizzate, di dimostrata efficacia sia dal punto di vista delle prestazioni energetiche sia del rapporto costi/benefici. Queste conoscenze tecniche non sempre si dimostrano facilmente trasferibili anche agli interventi sull’esistente. La complessità e la forte disomogeneità di caratteri dell’edilizia esistente richiede sia un’elevata capacità di valutare le singole situazioni, sia di mettere in atto risposte specifiche, difficilmente standardizzabili.

La sostenibilità economica dell’intervento richiede inoltre valutazioni approfondite, che tengano in considerazione non solo il risparmio energetico ottenibile ma anche il miglioramento del comfort e della qualità interna degli edifici e l’aumento del loro valore immobiliare.

 

Risposte specifiche a problemi specifici

Nel variegato panorama edilizio italiano le abitazioni costruite prima della legge 373 del 1976 sul contenimento dei consumi energetici costituiscono circa i due terzi dell’intero settore residenziale. Si tratta di edifici caratterizzati non solo da elevati consumi energetici, ma spesso anche di edifici obsoleti, non più in grado di rispondere alle esigenze e necessità di chi li abita.

Sempre più committenti interessati ad un risanamento energetico chiedono quindi non solo di poter risparmiare sulle proprie bollette, ma anche di trasformare la propria abitazione in un edificio moderno e confortevole.

Gli incentivi economici promossi negli ultimi anni, come la detrazione fiscale per i lavori di risanamento e ristrutturazione o gli incentivi urbanistici, come il bonus di cubatura, hanno sicuramente portato ad un incremento gli interventi di rinnovamento edilizio e riqualificazione energetica, in particolare nel campo degli edifici unifamiliari.

Più difficile risulta la promozione di tali interventi nell’ambito degli edifici plurifamiliari, che rappresentano una grossa fetta del patrimonio edilizio italiano esistente. Gli ostacoli non sono tanto di carattere tecnico, ma derivano dalla difficoltà di raggiungere decisioni condivise fra tutti i proprietari, finalizzate alla messa in atto di interventi che vadano a riqualificare l´intero edificio.

Esiste inoltre un’ampia casistica di situazioni in cui è difficile procedere con un risanamento complessivo per la presenza di vincoli di tutela o vincoli tecnici, che costringono ad intervenire in modo parziale e con forti condizionamenti.

 

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