Bagni
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- Categoria: Abitabile
- Pubblicato: Giovedì, 20 Novembre 2014 02:04
- Scritto da HM52
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Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici, 14 giugno 1989, n.236. Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l'accessibilità, l'adattabilità e la visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica sovvenzionata e agevolata, ai fini del superamento e dell'eliminazione delle barriere architettoniche.
4.1.6. Servizi igienici.
Nei servizi igienici devono essere garantite, con opportuni accorgimenti spaziali, le manovre di una sedia a ruote necessarie per l'utilizzazione degli apparecchi sanitari.
Deve essere garantito in particolare:
lo spazio necessario per l'accostamento laterale della sedia a ruote alla tazza e, ove presenti, al bidet, alla doccia, alla vasca da bagno, al lavatoio, alla lavatrice; lo spazio necessario per l'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo, che deve essere del tipo a mensola; la dotazione di opportuni corrimano e di un campanello di emergenza posto in prossimità della tazza e della vasca.
Si deve dare preferenza a rubinetti con manovra a leva e, ove prevista, con erogazione dell'acqua calda regolabile mediante miscelatori termostatici, e a porte scorrevoli o che aprono verso l'esterno.
8.1.6. Servizi igienici.
Per garantire la manovra e l'uso degli apparecchi anche alle persone con impedita capacità motoria, deve essere previsto, in rapporto agli spazi di manovra di cui al punto 8.0.2., l'accostamento laterale alla tazza w.c., bidet, vasca, doccia, lavatrice e l'accostamento frontale al lavabo.
A tal fine devono essere rispettati i seguenti minimi dimensionali: lo spazio necessario all'accostamento e al trasferimento laterale dalla sedia a ruote alla tazza w.c. e al bidet, ove previsto, deve essere minimo 100 cm misurati dall'asse dell'apparecchio sanitario;
lo spazio necessario all'accostamento laterale della sedia a ruote alla vasca deve essere minimo di 140 cm lungo la vasca con profondità minima di 80 cm;
lo spazio necessario all'accostamento frontale della sedia a ruote al lavabo deve essere minimo di 80 cm misurati dal bordo anteriore del lavabo.
Relativamente alle caratteristiche degli apparecchi sanitari inoltre:
i lavabi devono avere il piano superiore posto a cm 80 dal calpestio ed essere sempre senza colonna con sifone preferibilmente del tipo accostato o incassato a parete;
i w.c. e i bidet preferibilmente sono di tipo sospeso, in particolare l'asse della tazza w.c. o del bidet deve essere posto ad una distanza minima di cm 40 dalla parete laterale, il bordo anteriore a cm 75 - 80 dalla parete posteriore e il piano superiore a cm 45 - 50 dal calpestio.
Qualora l'asse della tazza-w.c. o bidet sia distante più di 40 cm dalla parete, si deve prevedere, a cm 40 dall'asse dell'apparecchio sanitario, un maniglione o corrimano per consentire il trasferimento; la doccia deve essere a pavimento, dotata di sedile ribaltabile e doccia a telefono.
Negli alloggi accessibili di edilizia residenziale sovvenzionata di cui al capo II, art. 3 deve inoltre essere prevista l'attrezzabilità con maniglioni e corrimano orizzontali e/o verticali in vicinanza degli apparecchi; il tipo e le caratteristiche dei maniglioni o corrimano devono essere conformi alle specifiche esigenze riscontrabili successivamente all'atto dell'assegnazione dell'alloggio e posti in opera in tale occasione.
Nei servizi igienici dei locali aperti al pubblico è necessario prevedere e installare il corrimano in prossimità della tazza w.c., posto ad altezza di cm 80 dal calpestio, e di diametro cm 3 - 4; se fissato a parete deve essere posto a cm 5 dalla stessa.
Nei casi di adeguamento è consentita la eliminazione del bidet e la sostituzione della vasca con una doccia a pavimento al fine di ottenere anche senza modifiche sostanziali del locale, uno spazio laterale di accostamento alla tazza w.c. e di definire sufficienti spazi di manovra.
Negli alloggi di edilizia residenziali nei quali è previsto il requisito della visitabilità, il servizio igienico si intende accessibile se è consentito almeno il raggiungimento di una tazza w.c. e di un lavabo, da parte di persona su sedia a ruote.
Per raggiungimento dell'apparecchio sanitario si intende la possibilità di arrivare sino alla diretta prossimità di esso, anche senza l'accostamento laterale per la tazza w.c. e frontale per il lavabo.
Tra gli ambienti domestici, il bagno, richiede una maggiore attenzione: gli spazi, che sono in genere ridotti, devono consentire l’autonomia delle persone con disabilità, in completa sicurezza. Il bagno è uno degli ambienti in cui più frequentemente avvengono gli incidenti domestici, in particolare traumi da caduta.
La Normativa vigente delinea dimensioni e misure da rispettare per ottenere un bagno accessibile ma non tutte le disabilità hanno bisogno delle stesse soluzioni, anche perché le specifiche esigenze degli utenti possono variare nel tempo.
Le attività che vi si svolgono rendono spesso difficile e costosa la realizzazione di un bagno nuovo, quanto l’adeguamento di uno esistente; è quindi molto importante concentrarci sulle persone che dovranno utilizzarlo, andando ad elaborare soluzioni personalizzate, evitando lavori e spese inutili.
Convertire un bagno esistente in uno accessibile può diventare un progetto ambizioso perché significa avere molti vincoli (impianti, porte, muri perimetrali, etc.). Progettare sin dall’inizio i bagni perché siano adattabili semplifica notevolmente quelle operazioni che possono diventare, per vari motivi, necessarie nel tempo; questa idea può essere applicata a tutta la casa per esempio organizzando gli ambienti in modo che stanze separate possano essere accorpate se ve ne fosse bisogno.
Perché l’ambiente corrisponda ai reali bisogni dell'utente, è importante verificare il suo livello di mobilità ponendosi delle domande:
• la persona utilizza ausili per la mobilità (carrozzina, comoda, deambulatore, etc.)?
• quale spazio di manovra sarà necessario?
• la persona è in grado di sollevarsi e spostarsi tra i sanitari o ha bisogno di qualche supporto?
• si può trasferire tra i supporti in una direzione migliore rispetto ad altre?
• la persona riesce ad azionare i comandi standard (rubinetto, miscelatore, doccetta, sciacquone, etc.) o sono necessarie alcune modifiche?
• le esigenze della persona sono destinate a cambiare nel tempo?
Riuscire a rendere il bagno efficiente e funzionale senza però dargli un aspetto ospedaliero, contribuisce a non sottolineare alcuna differenza tra le persone.
Buona norma è posizionarlo al piano terra, ma se la casa ha più livelli è opportuno avere un bagno, o almeno un WC, ad ogni piano. Un servizio igienico privato collegato alla camera da letto è molto comodo, in particolare per le persone diversamente abili; nel caso in cui questo fosse l’unico bagno della casa o della zona notte, potrebbe essere opportuno renderlo accessibile anche dal corridoio, con l’aggiunta di una seconda porta, per le camere vicine.
In genere più il bagno è grande, maggiore è la mobilità consentita, ma anche un bagno minimo può essere adeguato e consentire libertà di movimento tra arredi ed impianti; bisogna sempre verificare la fruizione di ogni singolo sanitario.
La Normativa indica uno spazio circolare di almeno 150 cm di diametro, per consentire la rotazione di una carrozzina; alcuni tipi di carrozzina sono però in grado di effettuare la rotazione in uno spazio di 120 cm. Quando in un locale esistente lo spazio non è disponibile si consiglia di verificare con la persona in carrozzina lo spazio di manovra necessario e valutare anche una serie di manovre combinate per entrare ed uscire dalla stanza in modo da sfruttare spazi più ristretti. Le misure prescritte per un corretto approccio ai sanitari devono in ogni caso essere confrontate con le esigenze reali e sovrapponendo queste superfici con gli spazi di manovra è possibile sfruttare al meglio anche gli ambienti piccoli.
Un servizio igienico standard, con il solo WC, misura circa 90 x 150 cm e risulta inadatto alle esigenze di alcune persone. Potrebbe essere necessario il semplice inserimento di maniglioni di sostegno per gli anziani che camminano autonomamente ma le operazioni di trasferimento, frontale o laterale, dalla carrozzina al sanitario o la presenza necessaria di un assistente per le operazioni di igiene, richiedono uno spazio maggiore. Un bagno accessibile, che consenta i movimenti di una sedia a ruote è, in genere, sufficientemente grande da ospitare un assistente.
Le persone affette da gravi disabilità, senza autonomia motoria o obbligate a letto, necessitano di spazi molto maggiori in quanto gli ausili per le operazioni di igiene (comoda da bagno reclinabile, barella doccia etc.) sono più ingombranti di una sedia a ruote e necessitano della presenza costante di un assistente. Anche scegliendo i modelli più maneggevoli, questi ausili richiedono spazi di manovra notevoli , che devono essere attentamente valutati soprattutto per le svolte a 90°, i passaggi attraverso porte e corridoi dalla camera al bagno, nel quale anche il vano doccia dovrà essere adeguatamente dimensionato per contenere oltre al lettino, anche l’operatore.
Perché un bagno sia accessibile è importante anche avere il più vicino possibile ai sanitari un ripiano, un porta asciugamani, un porta sapone, per evitare di bagnare con gocce d'acqua o sapone il pavimento. Spesso chi utilizza la sedia a rotelle ha piacere di avere a portata di mano un piccolo lavandino da utilizzare prima di sollevarsi dal sanitario. Poter contenere in un mobile del bagno i prodotti sanitari (sapone, pannolini, carta igienica, il sedile rimovibile per la vasca, etc.) e avere un piccolo bidone spazzatura velocizza molte operazioni, aiutando tutte le persone, anche quelle prive di disabilità.
Le porte scorrevoli o con l’apertura verso l'esterno sono di più facile accesso e intralciano lo spazio di manovra. Sono le più indicate perchè in caso di caduta durante gli spostamenti sui sanitari il corpo potrebbe ostacolare l'apertura della porta stessa e quindi le operazioni di soccorso.
La possibilità di realizzare un piccolo giardino privato sul quale si affacciano camera e bagno è un modo insolito ma piacevole, per evitare di applicare tende e oscuramenti alle stanze più private.
Water
La parete opposta all’accesso al bagno è, solitamente, la posizione ottimale per la tazza water, preferibilmente sospesa, per evitare che la colonna fissata al pavimento possa limitare le manovre della carrozzina e sia d’intralcio alla pedana poggia-piedi della stessa, durante il trasferimento. I modelli sospesi sono preferibili per consentire una più facile pulizia del pavimento (soprattutto con una parete posteriore lavabile fino a terra) e garantire l’installazione all’altezza da terra più opportuna.
Le persone che camminano autonomamente ma faticano a sedersi o sollevarsi possono trovare scomoda l’altezza standard di 40 cm, preferendo utilizzare un sedile/rialzo dotato di braccioli di appoggio o un water montato ad una altezza maggiore. Al contrario i 44-50 cm (asse compresa) previsti dalla Normativa, possono risultare eccessivi per la persona che utilizza con una comoda e necessita di assistenza: in questo caso si consiglia una altezza massima del vaso di 40-42 cm, per permettere alla sedia di posizionarsi sopra al sanitario. Per garantire il trasferimento autonomo dalla carrozzina alla seduta del water, queste devono essere alla stessa altezza, e comunque non troppo alto da terra (massimo 45 cm, asse compresa) in modo che non venga meno l’equilibrio dato dall’appoggio dei piedi a terra o sul poggiapiedi.
Lo zoccolo che spesso si vede alla base del sanitario è più dannoso che utile perché complica gli spostamenti e porta il water ad una altezza non agevole; anche la scelta di water speciali è sconsigliata in quanto il loro utilizzo risulta difficile per alcune disabilità. Se dovessero essere necessarie sedute ausiliarie fisse o asportabili, è bene che la loro altezza non superi i 5-8 cm e non presentino l’incavo anteriore che può bloccare il regolare movimento delle gambe. Come da Normativa una superficie sgombra deve essere prevista per consentire l’accostamento, laterale o frontale, e il trasferimento dalla carrozzina ai sanitari.
L'avanzamento del bordo anteriore fino a 75-80 cm rispetto alla parete posteriore, è pensato per facilitare l’accostamento laterale ma, nei casi in cui si stia effettuando una ristrutturazione e lo spazio non lo consenta, lo sciacquone può essere incassato nel muro, riducendo la distanza a 55-60 cm. In ogni caso è importante garantire l’appoggio della schiena, di chi si siede, o sullo sciacquone stesso o su un apposito schienale.
I pulsanti per lo scarico sono disponibili in commercio in forme e tipologie differenti (pulsante largo, a catenella, etc.); quelli a pulsante devono essere collocati lateralmente ad una altezza comoda da raggiungere dalla posizione seduta.
Il dispositivo di emergenza posto vicino al water deve essere azionato tramite una cordicella lunga almeno fino a 50 cm da terra, intervallata a diverse altezze da nodi o anelli, per consentirne una presa sicura in caso di necessità, anche dopo essere caduti a terra.
Per i maniglioni a lato del water si rimanda al paragrafo Corrimano.
Bidet
Un bidet è un valido aiuto all'igiene e dovrebbe essere posizionato accanto al water, alla giusta distanza da questo, dagli altri sanitari e dalle pareti per garantire gli spazi per la carrozzina o per le rotaie del sollevatore, se necessario. Per il bidet valgono le considerazioni fatte per il water: si consiglia un modello sospeso da ancorare alla parete alla giusta altezza, per non intralciare i movimenti e l’accostamento della sedia a ruote.
A causa delle difficoltà di trasferimento tra i sanitari, ma talvolta anche per garantire gli spazi di manovra necessari, il bidet può venire rimosso. Le operazioni di igiene intima si possono svolgere direttamente sul water scegliendo un modello con bidet incorporato nel sedile, o meglio affiancando al vaso una doccetta a muro; questa deve essere posta su un piccolo lavamani per evitare gocciolamenti o nella parte bassa di una doccia sufficientemente vicina. La sostituzione del bidet con una doccetta risulta funzionale anche per chi faccia uso della comoda.
Per facilitare gli spostamenti possono essere necessari maniglioni ben posizionati.
Lavabi, basi sotto lavandino e rubinetti
La disposizione dei sanitari nel bagno può variare in base ai gusti delle persone e ai vincoli dell’edificio ma la posizione ottimale del lavandino è la parete di fronte al water, a lato della porta d’ingresso.
Per evitare l’aspetto ospedaliero del bagno si consiglia di non utilizzare lavandini ergonomici, che risultano efficaci solo per alcune disabilità; meglio scegliere un modello semplice, con profili morbidi per l’appoggio comodo delle braccia e con bordi larghi 3-4 cm per evitare gocciolamenti.
Come per gli altri sanitari, sono da preferire i modelli sospesi, senza colonna e con sifone incassato nel muro. Se il catino non è troppo profondo, si riesce a mantenere uno spazio per le gambe alto 65-70 cm, senza che il bordo superiore oltrepassi gli 80-90 cm risultando eccessivamente scomodo per chi lo utilizza da seduto. Questo tipo di lavabo deve essere ben fissato alla parete, in modo che sostenga il peso della persona se questa si appoggia per sollevarsi o si appende per non cadere.
Piani di appoggio in ceramica, con lavandino integrato o lavabi da incassare in un piano garantiscono una superficie di appoggio ampia in cui tutto il necessario per l’igiene personale è a portata di mano. Può succedere che nella risistemazione di un bagno esistente, l’accessibilità al lavandino si possa ottenere semplicemente rimuovendo la parte anteriore del mobile che lo sostiene. I cassetti consento di vedere e raggiungere il contenuto in modo semplice; se la cassettiera è un elemento mobile, può essere spostata da sotto il piano per permettere l’inserimento della sedia a rotelle.
Mensole posizionate alla giusta altezza consentono di riporre i prodotti utili in bagno.
I prodotti per la pulizia e i medicinali devono essere contenuti in un mobiletto, fuori dalla portata dei bambini o chiuso a chiave.
La rubinetteria deve poter essere utilizzata anche da chi non ha un buon coordinamento degli arti superiori o una presa sicura; rispetto alle manopole tonde, quelle a quattro punte risultano di più facile utilizzo. Vengono prodotte anche delle speciali impugnature ergonomiche da applicare sulle manopole esistenti. I rubinetti standard con miscelatore a leva sono da preferire a quelli a leva lunga (leva clinica) che risulta pericolosa per gli occhi quando ci si lava il viso, in particolare per chi non presenta un buon controllo del tronco. Alcune persone preferiscono i due rubinetti separati rispetto al miscelatore unico: in questo caso la differenza tra acqua calda (sinistra) e acqua fredda (destra) deve essere ben evidente.
I comandi a pedali per l’erogazione dell’acqua sono sconsigliati mentre il funzionamento a fotocellula può risultare efficace.
Un rubinetto con terminale estraibile può semplificare alcune operazioni come il lavaggio dei capelli.
Lo specchio è un complemento indispensabile nella stanza da bagno; può essere collocato dietro al lavandino, ad almeno 10 cm dal bordo in modo che non sia sempre colpito da spruzzi d’acqua, fino ad una altezza di 180-190 cm per essere usati da tutti. Quelli reclinabili sono difficili da regolare e non sono quasi mai necessari; molti specchi per bagno hanno anche un sistema di illuminazione integrato.
Gli specchi vanno posizionati in modo tale da non provocare riverberi della luce e non disorientare le persone con disabilità visive.
Vasche
Per utilizzare la vasca da bagno in sicurezza, è necessario che l’utente possieda un certo grado di autonomia, sufficiente forza nelle braccia e coordinazione degli arti, in quanto occorre superare un bordo particolarmente alto per chi presenta difficoltà motorie (anziani, diplegici, paraplegici, etc.).
A causa di questi ostacoli si sconsiglia di collocare una doccia sopra alla vasca da bagno, ed in genere si preferisce sostituire la vasca con una doccia a pavimento. Quando però la combinazione vasca-doccia sia inevitabile, alcuni elementi la possono rendere più sicura:
• stuoia in gomma o strisce antiscivolo adesive per migliorare la stabilità ed evitare scivolamenti
• rubinetto a leva, comandabile con il pugno chiuso, raggiungibile da seduti e doccia regolabile in altezza
• corrimano ad “L” sulle pareti che chiudono la vasca
• elemento verticale, fissato a pavimento e soffitto, per sostenersi nel passaggio da fuori a dentro la vasca
• tende per limitare gli spruzzi d’acqua che possono rendere scivoloso il pavimento (rispetto a degli schermi rigidi le tende limitano meno i movimenti di chi si lava)
Nonostante l’inserimento di maniglioni, della stuoia in gomma antiscivolo e dell’indispensabile spazio di accostamento a lato (almeno 140 x 80 cm), il trasferimento dalla carrozzina alla vasca risulta particolarmente impegnativo: dopo aver inserito le gambe nella vasca, bisogna sollevare il corpo con la forza delle braccia, utilizzando i maniglioni, sedersi sul bordo e poi scendere nella vasca.
Una seduta di almeno 40 cm in testa alla vasca, agevola il trasferimento e consente di scivolare nella vasca lentamente ed in sicurezza.
La profondità corretta della vasca è di circa 38 cm, mentre una lunghezza di 150-165 cm permette il contatto con i piedi, limitando lo scivolamento. Rispetto alle pareti, la vasca, deve essere installata a 5 cm di distanza per permettere l’inserimento dei maniglioni senza che questi intralcino i movimenti delle persone.
Alcuni modelli in commercio, pensati appositamente per le persone con disabilità motorie, presentano una apertura a tenuta stagna, in uno dei due lati; l’interno è in genere sagomato per consentire di sedersi comodamente mentre ci si lava. Questi prodotti però non eliminano completamente le barriere in quanto presentano comunque un gradino di 5-25 cm e possono essere utilizzati solo dalle persone in grado di trasferirsi da una seduta all’altra. Inoltre le operazioni di riempimento dopo la chiusura dello sportello e di svuotamento prima dell’apertura, possono provocare fastidiosi sbalzi di temperatura. Questa soluzione risulta particolarmente onerosa ed impegnativa in caso di adeguamento, perché richiede la sostituzione completa della vasca esistente.
Per le panchette e i seggiolini da fissare ai bordi della vasca, la persona deve essere collaborativa negli spostamenti e nelle fasi del lavaggio; i seggiolini che si attaccano alla vasca con delle ventose possono essere poco stabili ma essendo rimovibili, non ingombrano la vasca quando questa viene utilizzata da altre persone. Alcuni modelli hanno un sedile senza schienale, che ruota: si posizionano a cavallo del bordo e rimanendo in parte all’esterno della vasca, aiutano nel trasferimento dalla carrozzina al sanitario.
Alcuni apparecchi in commercio, si posizionano all’interno di qualsiasi vasca e non richiedono modifiche del bagno; si tratta di sedute che, una volta effettuato il passaggio dalla carrozzina, possono essere abbassate elettricamente fino al fondo della vasca. La persona può quindi immergersi senza fatica utilizzando un semplice telecomando. Allo stesso modo, al momento dell’uscita, il sistema riporta la persona a livello del bordo della vasca. Due alette laterali formano un piano continuo.
Nei diversi modelli può variare il sistema di movimentazione (elettrico, idraulico o pneumatico) e il livello di movimento verticale della seduta: quando consentono solo una parziale immersione della persona è indispensabile prevedere l’uso di una doccetta.
Quando la stanza da bagno è grande abbastanza da contenere un sollevatore (a piantana, a parete, oppure a soffitto), potrebbe essere inutile installare un seggiolino sollevatore. Bisogna sempre valutare attentamente le reali esigenze e gli spazi di manovra necessari (il sollevatore è un ausilio abbastanza ingombrante mentre un seggiolino nella vasca non comporta modifiche o ingombri eccessivi).
Se le disabilità costringono ad utilizzare il sollevatore mobile è necessario prevedere una vasca rialzata da terra di 15 cm per permettere l'accostamento dell'ausilio; questa rientranza è utile anche per la sedia a rotelle, per gli assistenti del disabile, durante il bagno dei bambini.
Cabine doccia e docce a pavimento
Nelle abitazioni in cui vivono anziani o persone con disabilità, in genere si preferisce non installare una vasca, ma optare per una doccia, più sicura, accessibile e per di più meno ingombrante.
I comuni box doccia presentano però alcuni problemi: le dimensioni standard risultano spesso troppo esigue e il bordo sollevato alla base, per evitare la fuoriuscita dell’acqua, può essere pericoloso o bloccare l’accesso alle carrozzine. Le dimensioni ottimali della cabina, a seconda della mobilità degli utenti, dovrebbero andare dai 90x90 cm ai 120x120 cm. Dotare i box di profili in gomma bassi, consente l’ingresso anche alle carrozzine e delle porte di chiusura, alte dai 140 ai 180 cm, proteggono il bagno da spruzzi d’acqua.
Una doccia a pavimento, realizzata impermeabilizzando il sottofondo o adottando un piatto doccia a filo, senza il consueto gradino, garantisce una totale accessibilità. La pavimentazione deve essere posata con la giusta inclinazione nella zona della doccia (non superiore al 3%) e possibilmente con piastrelle antisdrucciolo. Lo scarico è preferibile che si trovi nell’angolo. Nei bagni molto piccoli si può pensare di impermeabilizzare l’intero pavimento. Se l’intervento è ben realizzato, l’acqua scorre via lasciando una “zona umida” non più grande di una normale doccia. Delle tende possono contenere gli spruzzi d’acqua senza bloccare i movimenti di chi si lava e, se sono abbastanza pesanti, non si “appiccicano” al corpo. Per contenere l’acqua si possono installare delle antine basse (circa 100 cm) che consento ad un eventuale operatore di aiutare la persona che si lava senza bagnarsi. Per proteggere la parte superiore può essere installata una tenda; in commercio però si trovano anche box doccia divisi in due parti: il settore in basso serve per le persone che si lavano da sedute, quello alto per chi fa la doccia in piedi.
Le docce a pavimento sono semplici da pulire (gli angoli si raggiungono con facilità) e sono vantaggiose perché l’ingombro a terra può essere utilizzato anche per le manovre. Questo tipo di doccia garantisce lo spazio per un assistente e se necessario possono essere progettate per accogliere una barella doccia per diversamente abili allettati.
La doccia a pavimento può essere utilizzata con una sedia a rotelle da doccia, una comoda o con una normale sedia resistente all’acqua e con sedile forato (basta una robusta sedia da giardino). Una seduta all’interno della doccia è utile per le persone anziane che si stancano in fretta ma anche per chi subisce una riduzione temporanea della mobilità. Il sedile doccia, un po’ incavato per permettere una posizione corretta senza scivolare quando è bagnato, deve avere delle dimensioni di circa 50x50 cm. Si consigliano i seggiolini fissi, perché più stabili, oppure quelli mobili ma dotati di appoggio a terra. Dovrà essere fissato all’altezza più adatta per l’utente, sul lato dell’avvicinamento (se così non fosse il seggiolino dovrebbe sporgere di almeno 20-25 cm dalla doccia). Perché la schiena non sia a diretto contatto con le piastrelle, è bene utilizzare un piccolo schienale.
Per rendere più sicura una doccia, nuova o esistente, oltre alla seduta e una base antiscivolo, la si deve dotare di maniglioni e barre di sostegno, posizionate in base alle esigenze dell’utente. Vengono prodotte anche particolari maniglie in ABS sagomato in modo da rendere facile la presa a diverse altezze.
Le manovre di trasferimento dalla carrozzina al sedile della doccia, è simile a quello per trasferirsi sul water, quindi per l’altezza della seduta rimandiamo al paragrafo Water e per l’utilizzo dei maniglioni il paragrafo Corrimani.
Tutti gli elementi di rubinetteria non devono essere posti sulla parete dello schienale ma su quella a lato; si consiglia di utilizzare un miscelatore a leva, con erogatore regolabile in altezza. La doccetta staccabile è comoda per sciacquare tutte le parti del corpo o per esempio per lavare solo i piedi; risulta molto utile quando queste operazioni deve compierle un operatore. In caso di ridotta sensibilità termica dell’utente, si consiglia di isolare le tubature dell’acqua e dotare il bagno di dispositivi per il controllo automatico della temperatura dell’acqua (non superiore ai 45° C ).
Corrimani
Un corrimano ben posizionato può fare la differenza nell’autonomia di una persona con disabilità e nonostante vengano utilizzati comunemente nei servizi igienici, raramente si vedono in stanze diverse anche se il loro utilizzo risulta funzionale in molte altre occasioni (es. per affrontare dislivelli del pavimento, mantenere l’equilibrio, sollevarsi da una seduta.
I maniglioni devono essere in materiale durevole e resistente alla corrosione. La maggior parte di quelli in commercio sono in metallo (acciaio inossidabile, in lamiera cromato o verniciato a polvere) con una superficie ruvida per fornire una buona presa; vengono prodotti in una grande quantità di forme ma possono anche venire realizzati appositamente per le esigenze particolari di ogni disabilità.
I principi dell’ergonomia indicano la forma ovale, inclinata in diagonale a 45°, come la più efficace ed adatta all’anatomia umana. Quando una persona perde l’equilibrio, tenta di sostenere il peso del corpo aggrappandosi al maniglione e concentrando tutta la forza sul braccio e sulla mano che lo stringe. Un elemento di sezione circolare può far scivolare le dita, mentre con la sezione ovale, che offre una presa più ferma, la mano si blocca e possono lavorare anche i muscoli del polso e del braccio.
La distanza tra corrimano e parete deve essere di circa 4 cm (non deve superare i 5 cm) per evitare che il braccio si infili durante una caduta, causando infortuni anche più gravi della caduta stessa.
Un corrimano deve essere ben fissato alla parete e sufficientemente forte da sostenere l'intero peso della persona che lo utilizza (dovrebbe resistere ad una forza di circa 120 kg - 250 libbre - in tutte le direzioni). Si deve prestare attenzione al tipo di parete su cui si intende installarlo (es. pareti in cartongesso o altri materiali di tamponamento) per progettare la soluzione migliore; nel caso di abitazioni in legno con struttura a telaio, le pareti, nei punti di ancoraggio, devono essere rinforzate con un tavolato in legno che garantisca un fissaggio sicuro. Rinforzare tutta la parete con un multistrato strutturale garantirà l’installazione efficace di altri maniglioni in tempi successivi.
Per i bagni più piccoli o quando le esigenze dell’utente lo consentono, si può prevedere un unico corrimano lungo la parete, che raggiunga tutti gli elementi, occupando meno spazio.
Ai lati del water sono necessari degli aiuti per effettuare il trasferimento dalla carrozzina o per mantenersi in equilibrio, ma non esiste una disposizione univoca dei maniglioni, perché questa dipende dalle esigenze di ogni utente. In ogni caso deve essere posizionato sul lato opposto rispetto a quello di accostamento e vicino al water per rendere meno difficoltose le operazioni di trasferimento. Il corrimano si deve ancorare alla parete laterale o posteriore (in questo caso è comodo un modello “a bandiera” , ribaltabile a 90° quando non serve) e ad una altezza di 70-73 cm, anche se la normativa prevede 80 cm, per facilitare la spinta quando ci si deve sollevare.
Anche quando la distanza tra water e parete è minore di 40 cm, un maniglione è sempre consigliabile. Nel caso in cui la parete laterale sia interrotta dall’ingresso del bagno, il corrimano dovrà essere più corto ed eventualmente proseguire con un altro elemento fissato sull’anta della porta.
L’inserimento di un mancorrente al “L” (sull’elemento orizzontale a 70 cm dal pavimento si imposta quello verticale lungo 60 cm) risponde contemporaneamente all’esigenza di un sostegno verticale per gli spastici e al bisogno di un appoggio orizzontale per i paraplegici.
Queste soluzioni richiedono che gli utilizzatori siano in grado di accostarsi al water in modo autonomo; se così non fosse, il sistema più sicuro è l’utilizzo di una comoda per spostare le persone sul water.
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